
Le pentole
LE PENTOLE
… Si dice che un giorno Nasreddin Hodja catturò un animaletto a lui sconosciuto e lo mise in un sacco. Tornato a casa lo affidò al figlio dicendogli: “Ti lascio questo sacco, conservalo così com’è fino al mio ritorno e, mi raccomando, non aprirlo. Quando torno, l’apriremo insieme e così sapremo cosa ci sta dentro. Il figlio, incuriosito dalla “cosa” che si stava agitando nel sacco, non riuscì a mantenere la promessa fatta e, non appena il padre si allontanò da casa lo aprì e la lepre non appena vide il varco fuggì via dalla trappola. Intimorito dalla propria disubbedienza, non sapendo come meglio rimediare, riempì il sacco di pentole e coperchi. Al suo rientro, Nasreddin non era solo. Aveva chiamato in consulto i notabili più istruiti del paese per avere lumi su quel animaletto. Chiamò il figlio e gli chiese di portare il sacco. Aprì il sacco e vedendone il contenuto, senza togliere lo sguardo da suo figlio e senza scomporsi disse: “Beyeffendiler (Signori padroni), ecco a voi, guardatele bene, sono delle pentole…”